giovedì 27 giugno 2013

Quanto potere

Nei giorni scorsi il Comune di Senigallia ha selezionato un addetto stampa.

Quello che più stupisce è che qualcuno ci ha creduto.

Già chiamare le cose con il loro nome è buon giornalismo: in realtà cercavano il portavoce politico del Sindaco, l'avevano persa di vista.


Da bravo blogger coscienzioso ricevo tutti i giorni la rassegna stampa del Comune di Senigallia. Essa consiste in un'email contenente uno o più file di Word con le notizie flash, convocazioni di conferenze stampa o succose anteprime, le stesse che trovate poco dopo sulla stampa online.

E' un servizio gratuito con un tasso tecnico molto basso, dato che i file di Word sono la cosa meno adatta al web che si conosca e chiedere di avere l'articolo anche in Notepad (blocco note), la cosa più adatta al web che si conosca, può sembrare troppo. Il tasso tecnico crolla quando si trovano fra i destinatari in chiaro dell'email tutti gli indirizzi (privati e non) di circa ottanta persone che si occupano di informazione, giornalisti, bloggers e semplici curiosi, da far circolare e spammare a piacimento.

Forse è grazie a questo servizio che vengo invitato a tutti gli eventi culturali dell'Italia centrale, ricevo cataloghi non richiesti di paccottiglia e accurate recensioni di opere letterarie a diffusione gratuita perchè invendute. Chiedere che venga utilizzata l'utile funzione CCN (destinatari nascosti) della posta elettronica sembra di nuovo troppo (1).

Superate le perplessità tecniche il servizio è molto utile, ma ultimamente i mittenti dell'email sono cambiati con frequenza impressionante e sembrano la formazione di una squadra di calcetto. Bertolini, Campanelli,  Ascani, Tesei, Mirti, Pettinari, Verri, Gregorini, questi i nomi che si sono succeduti nel mese scorso, sempre con lo stesso tasso tecnico, in un agevole percorso verso il dilettantismo nella comunicazione istituzionale.

Ma ora le cose sono destinate a cambiare, dato che il Comune ha svolto una selezione per l'addetto stampa, vinta da una giornalista che ha sbaragliato la concorrenza di ben novanta colleghi. La vincitrice della selezione, Maria Pettinari, non è del tutto sconosciuta nell'ambiente del Comune di Senigallia. Il suo curriculum è quello tipico di una "giornalista creativamente precaria" come si è autodefinita e ha il suo punto di forza nell'attività di addetto stampa che ha svolto per la campagna elettorale del Sindaco Mangialardi.

Quando abbiamo intervistato tutti i candidati Sindaco, me la ricordo come silenziosa vestale di Mangialardi, occupata a tenere chiusa la porta della sua sede elettorale in via Fagnani per non disturbare l'audio dell'intervista. Probabilmente è lei la creatrice dell'alfabeto di Mangialardi, un cimelio elettorale che potete ancora ritrovare online. Forse la sua creatività l'ha aiutata per la diffusione del CD elettorale di Mangialardi, la più grossa bufala di quella campagna elettorale, che vale la pena ricordare.

Quando l'ho visto sono rimasto affascinato dall'oggetto, un'elegante confezione CD, non un qualsiasi CD masterizzato alla buona e la copertina appiccicata con la Coccoina. Credevo contenesse 700 mega di informazioni utili, filmati, infografiche e suggestive applicazioni per programmare il futuro della Città. Mi sarei accontentato anche di qualche foto di Senigallia da mettere come sfondo del desktop. E invece nulla di tutto ciò: il CD conteneva un file PDF da 1,5 mega con il programma elettorale e tutte le sue parole d'ordine messe in ordine. Lo stesso programma che si poteva scaricare dal sito elettorale, senza tutta quella plastica che poi i delfini ci soffrono. Se siete maniaci feticisti elettorali potete trovare ancora dozzine di copie inevase di quel CD nella sede del Partito Democratico.



Una rara immagine del CD elettorale di Mangialardi


Creativi anche i filmati su Youtube del candidato, specialmente quello in cui fa visita all'alba a panettieri, fruttivendoli, edicolanti e netturbini per spiegargli come si può sbarcare il lunario senza massacrarsi di lavoro notturno: fare politica, ad esempio, perchè non si lavora di notte e si fa quasi tutto alla luce del sole. Compresa la selezione di un addetto stampa.

Sto divagando, ma ancora devo riprendermi dalla sorpresa per l'assegnazione dell'incarico a Maria Pettinari. La concorrenza era agguerrita, credo che persino un Severgnini avrebbe trovato dei problemi per entrare nel ristretto novero dei selezionati al colloquio finale, dove la Pettinari ha staccato tutti perchè conosce a memoria Baciami ancora di Jovanotti.

La sfida che l'aspetta non è di poco conto, tutta riportata nel bando di selezione: curare l'email quotidiana alla stampa (aumentando, si spera, il tasso tecnico) e la comunicazione sul sito web istituzionale, gestire i rapporti con i giornalisti, redigere i comunicati stampa e, soprattutto, coordinare la stesura del periodico comunale.

Quest'ultimo sembra l'impegno più gravoso: Senigallia, la fanzine comunale che usciva quattro volte all'anno, è stata soppressa nel dicembre scorso. L'ultimo numero era dedicato al varo dei cinque pescherecci del Navalmeccanico, poi, non avendo opere da inaugurare nè rottami da demolire, la pubblicazione è stata soppressa. In tempi di spending review costava 5.000 Euro a numero ed è una delle prime cose che è saltata. Non si possono tagliare le merendine ai bimbi e poi intasare le cassette postali con un resoconto di successi amministrativi che non ci sono.

A proposito di spending review: in questi giorni stiamo esternalizzando, fra grandi polemiche, una parte dei servizi  di refezione scolastica, sicuramente per risparmiare qualcosa, mentre spenderemo 16.500 Euro all'anno per avere un addetto stampa comunale. Da una parte tagliamo con l'accetta un servizio ad altissimo valore civico e grande percezione sociale, dall'altra consolidiamo e investiamo su un servizio marginale e di minimo impatto civico. Un po' di creatività sarebbe necessaria, se non vogliamo proprio chiamare in causa il buon senso.

A Maria Pettinari avrei fatto i migliori auguri di buon lavoro, poi sono incappato nel suo blog, chiuso qualche tempo fa, e ho scoperto che commette un errore grammaticale ammesso fino alla prima media: un pò al posto di un po', un errore che ad un giornalista non può essere perdonato, anche se vince una selezione fra novanta candidati. Aridatece Severgnini.


(1) Sulla visibilità dei destinatari di un'email incollo quanto riportato da Wikipedia sull'argomento posta elettronica:

"Quando la posta elettronica viene utilizzata per diffondere messaggi a molte persone che non si conoscono tra loro (ad esempio comunicati pubblici, annunci, messaggi spiritosi più o meno utili), il fatto che ciascun destinatario possa sapere chi sono gli altri destinatari e i loro indirizzi non è in generale opportuno, per ragioni di privacy e di sicurezza. In particolare, se si invia un messaggio ad un gran numero di persone che non necessariamente si conoscono tra di loro, costoro non necessariamente saranno d'accordo che il loro indirizzo, ed il fatto che hanno ricevuto quel messaggio, sia reso noto ad estranei. Inoltre, molti worm si propagano tramite posta elettronica, e utilizzano gli indirizzi presenti nei messaggi per diffondersi. Inviare un messaggio con gli indirizzi dei destinatari in chiaro significa quindi esporre tutti i destinatari ad un ulteriore rischio di contagio se uno di loro viene contagiato. Per ovviare a questo problema, è consigliabile utilizzare in questi casi il Bcc: (o Ccn:), oppure una mailing list."

sabato 22 giugno 2013

Cronica di un viaggio nel Catai

La missione di tre Sindaci marchigiani in Cina. Realtà o leggenda? Alla ricerca di un fatto che forse è accaduto.

Un'immane lenzuolata su quando la politica si autoreferenzia ma lo fa con un certo pudore.

 
La prima notizia di un viaggio in Cina di Mangialardi l'ha fornita involontariamente il Corriere Adriatico qualche settimana fa, all'interno di un'altra notizia. Scarni gli indizi: fra la fine di maggio e l'inizio di giugno Mangialardi è stato in Cina. Anzi, è tornato dalla Cina.

Cosa abbia spinto il Sindaco nel Catai è rimasto un mistero impenetrabile per molti giorni, dato che il viaggio istituzionale non appare in nessun motore di ricerca e non è stato emesso alcun comunicato stampa. Un comportamento molto strano: quando qualche politico marchigiano va all'estero lo sbandiera ai quattro venti e riempe pagine e pagine di informazioni su importanti accordi commerciali, protocolli d'intesa, alleanze strategiche, convenzioni bilaterali e promozioni non richieste della Regione Marche.


Lo fa per giustificare i costi del viaggio in tempi di spendig review, quando, vent'anni fa, i viaggi istituzionali erano il pane quotidiano e l'occasione per vedere il mondo a spese del Pubblico, oggi bisogna presentare gli scontrini, dormire all'addiaccio e mangiare kebab a pranzo e cena.

L'unica informazione decente sull'argomento ce l'ha fornita la rassegna stampa su Youtube dell'ANCI Marche, l'associazione dei Comuni marchigiani. In un diffusissimo video (17 visualizzazioni ma la metà sono mie) c'è l'intervista ai Sindaci di Macerata, Pedaso e Senigallia, reduci da un viaggio di rappresentanza in Cina.

Anche qui pochi dettagli: secondo Carancini, Sindaco di Macerata, i tre hanno partecipato ad un convegno organizzato a Beijing (Pechino) dalla Città di Colonia, assieme ad un'associazione di 438 città cinesi, per parlare genericamente di temi ambientali. Per Carancini il convegno è stato un'occasione per promuovere i Comuni marchigiani anche sulle pagine del più importante sito di news online cinese "che ha, circa, un milione e duecentomila contatti al giorno". Una piccola annotazione: il sito di Repubblica ha, circa, due milioni di contatti al giorno ed è considerato un nano nell'editoria web globale.

Più specifico il contributo di Mangialardi: al convegno hanno partecipato non solo i tre Sindaci marchigiani, ma anche i nostri imprenditori, le nostre eccellenze e le Università di Macerata, di Modena e il Politecnico delle Marche. Il convegno è stata l'occasione di confronto e un momento di scambio di esperienze sulle aree metropolitane.

Purtroppo la traccia indicata da Mangialardi, la presenza di tre atenei italiani al convegno, non è stata di nessun aiuto: nelle ricche pagine social dei tre atenei, dove si parla di qualsiasi inezia, non c'è traccia della partecipazione al convegno in Cina (qui, qui e qui).


Forse anche le Università preferiscono rimanere vaghe sull'argomento viaggi all'estero, per evitare proteste quando presentano il bilancio e aumentano le tasse accademiche. Anche la ricerca fra "le nostre eccellenze" non ha portato a nulla di utile. "Eccellenze" è un termine troppo inflazionato dalla politica, anche un benzinaio ormai può rappresentare un'eccellenza.

Il contributo del Sindaco di Pedaso, Barbara Toce, incappa subito in un piccolo infortunio di comunicazione: "abbiamo sottoscritto un piccolo protocollo di larghe intese". Già un protocollo di larghe intese di normali dimensioni non serve a niente, figuriamoci uno piccolo. Le città cinesi con cui è stato sottoscritto il protocollo, per Toce diventano 483 (per Carancini erano 438), ma la cifra è irrilevante, potrebbero essere anche 516 o 232, nessuno avrebbe mai controllato, bastava mettersi d'accordo bene prima.

L'intervista della Toce aggiunge un particolare interessante sulle città cinesi che hanno partecipato: erano della cintura di Pechino. L'area metropolitana di Pechino conta circa 18 milioni di abitanti (dato in costante crescita) ed è vasta quanto la Calabria, mentre la cintura di Pechino potrebbe ospitare tranquillamente quattro volte la popolazione delle Marche e i nostri tre Comuni, con i loro novantamila abitanti complessivi, nella cintura Pechino potrebbero occupare un paio di condomini, con gli amministratori di condominio al posto dei Sindaci.

Cosa possano condividere le città di un'area così sovrappopolata con le minuscole realtà marchigiane rimane un mistero che l'intervista ai tre Sindaci non risolve. L'unica strada è cercare il convegno sui motori di ricerca specializzati sulla congressistica cinese e, con un po' di pazienza, si trova tutto.

Effettivamente il convegno c'è stato, a Beijing (Pechino) dal 29 al 30 maggio scorsi, con una breve fiera espositiva negli stessi giorni. Il nome del convegno è Urban Tech China Conference e l'argomento erano le città sostenibili o le smart city, termine che semplifica tutto, già inflazionato.


Un argomento vastissimo che vede l'Italia ai margini del dibattito, conclusione certificata anche dagli espositori: nessuna azienda italiana, presenti i colossi tedeschi (Siemens, Bayer, Osram ecc.) e i colossi cinesi (Samsung e NEC fra gli altri). In Italia, nel settore delle grandi reti urbane intelligenti potevamo essere rappresentati da Beghelli e il suo Telesalva la Mamma, ma si è persa una ghiotta occasione.

Il convegno si è tenuto al CIFTIS, un centro congressi di medie dimensioni (per la realtà cinese) e persino l'organizzazione del convegno è stata curata dai tedeschi: ci ha pensato la Koelnmesse (Fiera di Colonia) ad organizzare un pacchetto di relatori sull'argomento e una partnership espositiva fra colossi industriali delle reti urbane. Poco spazio per rappresentare il nostro territorio e le nostre eccellenze, ma sicuramente i nostri tre rappresentanti si sono fatti valere, grazie alla presenza fisica del Mangialardi, il fluente inglese della Toce e al Carancini che in Cina è quasi di casa. Prima o poi saranno andati a pranzo e lì gli italiani all'estero fanno sempre la differenza.





Non ci sono atti del convegno da cui ricavare il "piccolo protocollo di larghe intese" stipulato con i cinesi e, in mancanza di prove scritte o fotografiche della nostra partecipazione, si è fatto insistente il dubbio che in Cina a quel convegno non ci sia andato nulla di lontanamente marchigiano.

Fortunatamente qualche giorno fa il Sindaco Mangialardi non ha resistito alla tentazione e ha messo una pietra sopra i dubbi, pubblicando sul profilo Facebook alcune sue foto ricavate da un sito di news cinese.


Un comportamento insolito: Mangialardi fotografa e pubblica su Facebook anche i muri del suo ufficio e quando si fa un volo di ventidue ore (A/R) per partecipare ad un convegno in Cina di due giorni non lascia la minima traccia. Lo stesso fa Carancini, mentre la Toce sembra che non abbia un profilo su Facebook e quindi nulla da raccontare al mondo intero.

A questo punto, di fronte a questo pudico ritegno nell'esporre la propria attività politico - promozionale si può fare un'ipotesi. La condizione dell'ipotesi è che non si sia speso un centesimo di denaro pubblico per portare i tre Sindaci al convegno in Cina. Visto il loro scarso contributo al dibattito sulle smart city, di fronte ad una schiera di imprese non italiane, sarebbe terribile sapere che sono stati spesi anche dei soldi per farlo.

L'ipotesi è questa: recentemente il Comune di Senigallia ha rinnovato una parte dei suoi lampioni utilizzando in piccola parte fondi propri e in gran parte fondi europei. Anche il Comune di Macerata ha fatto lo stesso ed è probabile che aziende leader nel settore abbiano fatto avere all'ANCI Marche un invito per presenziare al convegno. E' come capita per gli idraulici: fai un tot di fatturato con le caldaie e ricevi un buono per una vacanza.

Una vacanza breve con un volo massacrante, una vera sfacchinata: è probabile che l'ANCI abbia estratto a sorte i partecipanti e che molti Sindaci abbiano presentato un certificato medico o un'obiezione di coscienza nei confronti del regime cinese. I tre Sindaci estratti alla fine si sono rassegnati e hanno fatto le valige. Spegnendo lo smartphone: mettere sui social network la partecipazione ad un convegno di aziende tedesche e cinesi, dove si sarà parlato dell'Italia soltanto a tavola, è una cosa che può rovinarti il curriculum.

A margine del convegno (qualcosa c'è sempre da imparare): fra i partecipanti all'evento c'era il Sindaco di Ordos, una città della Mongolia Interna (in Cina) destinata ad ospitare milioni di abitanti ma che è annoverata fra le ghost town cinesi. Città che sono state costruite complete di tutto, con giganteschi investimenti destinati all'edilizia ma che non riescono a trovare abitanti. Ordos è circondata da due deserti e ha un clima particolarmente ostile, eppure è pronta per ospitare milioni di persone, se volessero. Quello delle ghost town cinesi è bel problema, magari prima di occuparsi delle smart city dovrebbero risolverlo.



Un quartiere di Ordos pronto all'uso
Un'ultima annotazione: se volete farvi una sana risata usate il traduttore di Google per gli articoli in cinese: scoprirete che Senigallia si trova in Terra Santa. Un'occasione per il turismo che dovremmo cogliere al volo, la vera promozione del territorio che mancava.


mercoledì 19 giugno 2013

Si inaugura la Complanare

Sabato 22 giugno apre la bretella nord, da Strada della Marina al casello dell'A14.

Unanime soddisfazione. Il Papa: "Più saldo il legame fra nord e sud del Mondo".

L'entusiasmo di Obama: "Finalmente, ora più risorse per la crisi in Siria".


Sabato 22 giugno, dopo un lungo periodo di riflessione, sarà aperto al traffico il primo tratto della Complanare, la bretella nord dalla rotatoria di Strada della Marina al vecchio casello dell'A14. Un evento epocale, per un'Opera che ha diviso la cittadinanza fra comitati a favore e comitato contro e ha caratterizzato buona parte del dibattito politico dell'Era Angeloni.

L'Era Mangialardi deve solo preoccuparsi di fare un'adeguata inaugurazione, dato che l'Opera non si inaugura da sola e ci sono tante cose da organizzare, logistica da mettere in campo, sinergie tecnico-scientifiche, eventi a contorno, imprevisti e probabilità.

Se è garantita la presenza delle autorità di fascia bassa, grossi problemi vengono dalle Frecce Tricolori, che non potranno presenziare alla cerimonia. "Gli F-35 non sono ancora arrivati e non vogliamo volare con i vecchi Aermacchi che ancora devono fare il tagliando" ha dichiarato Giulio Bachis Collentoni, manager del gruppo folcloristico aereo "e poi c'è il problema dei costi, all'ultima esibizione ci hanno chiesto gli scontrini AGIP e la scheda carburanti, due di noi sono rimasti a terra per via del budget insufficiente. Parteciperemo ugualmente all'inaugurazione della Complanare, ma arriveremo ad Ancona in traghetto e sfileremo con un bus navetta messo a disposizione dall'Amministrazione Comunale".

Se la presenza delle Frecce Tricolori sarà in tono minore, il parterre delle Autorità sarà di tutto rispetto. Scontata la presenza del Governatore Spacca e del Ministro alle Infrastrutture Lupi, del Commissario Straordinario della Provincia Casagrande Esposto e del Patriarca Metropolita di Sofia, Stakis Kourangelos IV, in rappresentanza delle Confessioni Orientali a cui la Complanare è stata dedicata.


Anche la Società Autostrade parteciperà con una propria rappresentanza composta da alcune dozzine di dirigenti dei vari tronchi autostradali, radunati anche per la Sagra di San Cristoforo, patrono degli automobilisti, che quest'anno si terrà all'uscita dell'A14 di Grottammare.

L'inaugurazione sarà celebrata con il rito orientale secolare, uno schema complesso ed articolato, con lo sfilamento delle autorità dopo il corpo bandistico, che percorrerà i tre chilometri della nuova strada sulle note di Su quel nastro d'asfalto io torno da Te, un evergreen particolarmente adatto all'inaugurazione di tangenziali e raccordi autostradali. Il brano sarà eseguito nella versione marcetta a tre quarti di battuta, una modalità adatta al gran caldo di questi giorni mentre il palco delle autorità, ospitato su un TIR della Pavimental, verrà spostato al tempo di ogni battuta d'avvio.

Il buffet dell'inaugurazione sarà offerto da un insolito binomio di cuochi esordienti, Uliassi e Cedroni, che hanno curato un particolare menu autostradale, dove i sapori dell'asfalto e delle benzine aromatiche faranno la parte del leone. Cibo da strada, ma con una marcia in più e con un occhio di riguardo per l'ambiente, usando stoviglie e posate ottenute dal recupero di vecchi segnali stradali.

Prima dello sfilamento una squadra di operai comunali, soprannominati gli Angeli dell'Asfalto, provvederà a piantare gli ultimi cespugli di begonia mancanti nella carreggiata Nord, estirpando le composizioni di tagetes e iris previste nel primo progetto della Complanare, bocciato da una sentenza del Consiglio di Stato che ancora fa discutere.

Esclusi questi particolari è tutto pronto per l'inaugurazione, che inizierà sabato mattina alle 10 GMT+1 e si protrarrà fino al completamento della sfilata. Il Servizio Meteorologico dell'Aeronautica ha diramato un bollettino meteo per la giornata che prevede alta pressione stabile, con deboli venti dai quadranti orientali, una breve saccatura anticiclonica di alleggerimento, moto ondoso in aumento e minime probabilità di pioggia in tarda serata, quando lo sfilamento delle autorità dovrebbe concludersi.

sabato 8 giugno 2013

La Città dei record

Senigallia, a grandi passi verso l'Ente digitale.

 

Mangialardi: "Primi in tutto, peccato non aver nulla da firmare".

Nei giorni scorsi una notizia ha messo in subbuglio le redazioni online della Città: il Comune di Senigallia ha ricevuto il premio Smart City da parte di SMAU Bologna, l'evento fieristico dedicato alle nuove applicazioni digitali e all'informatica per la Pubblica Amministrazione.

L'ambito trofeo è stato consegnato virtualmente ieri alla Città di Senigallia, attraverso una PEC a carico del destinatario, preceduta da una notifica sul profilo di Facebook dell'Assessore Campanile, subito rimossa per violazione delle rigide norme antitruffa del popolare social network.



smart city
Una rara immagine del premio Smart City rinvenuta all'interno di uno smartphone
Il progetto premiato allo SMAU è quello della firma grafometrica, un'innovativa tecnologia che consente la firma digitale su tutti gli atti del Comune, comprese le contravvenzioni, che saranno pubblicate su Google Maps e inviate sul profilo Facebook del sanzionato come messaggio privato.

Da sempre in prima linea nel campo delle nuove tecnologie, il Comune di Senigallia ha una lunga tradizione di record in campo digitale, a partire dagli anni '80, quando ancora gran parte della macchina amministrativa italiana si confrontava con le Olivetti Lettera 22.

Ecco una breve carrellata dei primati accumulati dall'Ente fin dall'alba dell'era digitale:

Ottobre 1982: il Comune acquista la sua prima stampante ad aghi. I primi capi di maglieria vengono prodotti il mese successivo, in attesa di sbloccare i fondi per l'acquisto del primo computer a CPU integrata.

Aprile 1984: il primo Olivetti M20 entra in funzione all'Ufficio Anagrafe. Senigallia è il primo Comune italiano ad avere un database dei residenti interamente digitale. Sull'onda dell'entusiasmo la popolazione residente passa da quarantamila a trecentomila unità. Un debug del programma riporta la popolazione ai precedenti livelli analogici.

Gennaio 1985: primo in Italia, il Comune di Senigallia introduce il fax come normale strumento per la comunicazione cartacea con l'esterno. La tecnologia viene abbandonata quando si scopre che un impiegato dell'Economato lo usava di notte per inviare insulti all'ufficio della ex moglie, compiendo per primo il reato di stalking, ancora non riconosciuto nè sanzionato.

Marzo 1988: il primo messaggio di posta elettronica viene inviato ai cittadini, che lo ricevono, in formato cartaceo, nella gettoniera della più vicina cabina telefonica. Dopo pochi mesi viene introdotto anche l'oggetto dell'e-mail, che viene consegnato a domicilio dal messo comunale nel suo pratico imballaggio.

Giugno 1989: il CED comunale produce il suo primo foglio di calcolo di Lotus - Excel. La popolazione ritorna a trecentomila unità e questa volta il dato viene considerato definitivo ed attendibile.

Aprile 1990: l'Ufficio Tecnico ottiene in dotazione il primo PC portatile con il relativo carrellino - custodia. Sono gli anni del boom edilizio e le concessioni vengono rilasciate direttamente in cantiere, dopo un rapido sopralluogo.

Maggio 1990: i primi telefoni interamente cellulari vengono affidati al personale comunale. La tecnologia viene considerata senza un credibile futuro, perchè gli utilizzatori non sanno a chi telefonare.

Ottobre 1996: dopo un lungo periodo di stasi tecnologica i server del CED sono pronti a connettere tutta la rete telematica comunale, in attesa di sapere perchè.

Maggio 2000: Internet esplode in tutta la sua potenza e gli scenari della macchina comunale cambiano: Enlarge your penis diventa una familiare forma di cortesia fra l'Ente e il cittadino.

Marzo 2003: un virus telematico infetta i server del CED, rilasciando centinaia di concessioni edilizie non richieste. Primo in Italia, il Comune di Senigallia lo lascia fare.

Gennaio 2010: l'entrata nell'era digitale è completa: l'Ufficio Timbri del Comune viene definitivamente smantellato e al suo posto viene realizzato un dog park, dopo la necessaria riqualificazione.

Anche gli Amministratori del Comune di Senigallia sono stati pionieri nell'uso delle nuove tecnologie ed utenti entusiasti dei primi social network. Oggi il social è comunemente usato dagli Amministratori per fornire informazioni sulla viabilità, sul meteo, sugli orari di apertura delle scuole, sulle modalità di accesso ai servizi sociali e sulla diffusione dei comunicati stampa andati dispersi.



Ottobre 1989: un tweet di Gennaro Campanile prima che ricoprisse importanti incarichi istituzionali

Maggio 1994: il primo profilo Facebook di Maurizio Mangialardi
In qualche caso questa forma di eccessiva confidenza è stata stigmatizzata dal Sindaco Mangialardi che ha invocato "una maggiore sobrietà nei rapporti con i cittadini e una maggiore qualità nelle foto pubblicate, che spesso risultano mosse o sfocate".

Con l'introduzione della firma grafometrica si è definitivamente completata l'evoluzione digitale dell'Ente. La figura del Sindaco, per l'emissione di atti e delibere, potrà diventare marginale e non sarà più necessaria. Sarà sufficiente conservare la password della firma grafometrica in un luogo sicuro ed inaccessibile, l'Ufficio Timbri.

lunedì 3 giugno 2013

Cronaca di una supercazzola

L'urbanistica non è una scienza esatta.

E a volte sembra un circo o una gara a chi ce l'ha più lungo.

Compreso quando prevede la sopraelevazione di un albergo che in realtà è un grosso appartamento.

 
Incastrata da quattro anni nella crisi del comparto immobiliare, la politica urbanistica dell'Amministrazione di Senigallia continua a sfornare prodotti perlomeno bizzarri e a trasformare i bisogni di pochi in scenari collettivi. Fra qualche giorno pubblicherò un breve riassunto degli ultimi insuccessi immobiliari dei creativi del quartierino, capaci di trasformare un intervento edilizio programmato per far soldi in una "svolta storica per la Città", una palazzina fronte mare in un "asse di intervento strategico", un passo carrabile in "un modulo di viabilità".

Nessuno degli interventi programmati negli ultimi anni è arrivato alla fine (o all'inizio), ma, con inossidabile volontà e assoluta autoreferenzialità, l'Assessore all'Urbanistica, Ceresoni, continua a produrre Varianti urbanistiche e linee guida a getto continuo, programmando una Città che (forse mai) sarà.

L'ultima in ordine di tempo ha un nome spiazzante, da vero creativo d'agenzia immobiliare, per intenderci quello che ha brevettato il termine "Interni da rivedere": AZIONI PER LA RIQUALIFICAZIONE DELL’OFFERTA TURISTICA-ALBERGHIERA E PER LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE ATTRAVERSO LA RIDUZIONE E RICLASSAMENTO DEI CARICHI URBANISTICI.

In estrema sintesi le "azioni" vanno intese come un riposizionamento di diritti edificatori, una riduzione del carico urbanistico in determinate aree e la possibilità di aumentare l'altezza di numerosi alberghi.

La materia è complessa e l'Amministrazione sta avendo buon gioco, dato che i costruttori, quelli che non hanno abbandonato per crisi, non vogliono investire in un mercato immobiliare fermo al palo. Senigallia ha un eccesso di offerta immobiliare e i prezzi al mq ai minimi storici. Nell'ipotesi che il mercato immobiliare torni alle grandezze di qualche anno fa, scatteranno le varianti urbanistiche di segno opposto, sempre nel segno di "svolte storiche per la Città". La definizione non è mia, è stata coniata per il maxi intervento della Fortezza, fermo al palo da oltre un anno.

Della complessa variante urbanistica licenziata qualche giorno fa in Consiglio Comunale, quella che colpisce è la parte riservata all'altezza degli alberghi. Il percorso con cui sono stati individuati quelli che possono elevarsi in altezza, rappresenta un bel mix fra la supercazzola assoluta, la bicchierata in allegria e la gara a chi ce l'ha più lungo. Fortunatamente alla fine è intervenuto il buon senso (poteva farlo all'inizio), ma gli Amministratori non hanno resistito alla tentazione di fare un percorso "tecnico e partecipato".

Il primo elenco degli alberghi che potevano aumentare la loro altezza è stato prodotto nel gennaio scorso e presentato in Commissione dopo una lunga valutazione tecnica che si può riassumere così: un volenteroso geometra dell'Ufficio Tecnico Comunale ha tirato una riga alta 26 metri (otto piani) su tutti gli alberghi del lungomare, producendo effetti sorprendenti e talvolta preoccupanti.

Solo per fare qualche esempio: un pacifico hotel per famigliole come l'Hotel Faro, di tre piani, sarebbe diventato un incombente leviatano di otto piani. Quel bell'esempio di modernariato anni '60 (una vera chicca per gli appassionati del genere) dell'Hotel Eleonora poteva crescere di due piani (totale 26 metri) e fare ombra al vicino Hotel Marche, il presumibile 5 stelle, messo in vendita dalla Provincia ed escluso dalle previsioni della Variante, che potrà avere un'altezza massima di "soli" diciotto metri.

Una citazione a parte la merita l'Hotel Simona, uno dei nove hotel a una stella di Senigallia, che in realtà occupa un solo piano di un condominio di cinque piani e sedici appartamenti, situato in una traversa del Lungomare Alighieri. Nel primo elenco della Variante l'Hotel Simona è stato accreditato di una potenziale crescita di ben sei piani, che, sommati ai cinque del condominio, ci avrebbe regalato una torre di undici piani, capace di mettere in ombra gran parte del Lungomare Alighieri.



Il condominio che ospita l'Hotel Simona


Già, il problema dell'ombra. Pensando di partecipare ad un serio percorso di analisi urbanistica, i membri d'Opposizione della Commissione Consiliare hanno subito fatto presente ai tecnici comunali il problema dell'ombra degli alberghi sulla spiaggia. Un edificio alto 26 metri, alle cinque del pomeriggio di un qualsiasi Ferragosto (tanto sono tutti uguali) proietta un'ombra lunga 40 metri, arrivando a coprire le attrezzature balneari e le ultime file del bagnino di fronte, che s'incazza e porta tutti in Tribunale.

Questa obiezione è stata prontamente smorzata dai tecnici: il piano urbanistico sarà sottoposto a VAS (Valutazione ambientale strategica) e le sue risultanze terranno conto anche dell'ombra oltre che dell'impatto ambientale della Variante. Chiedersi perchè non è stata presentato in Commissione un elenco già sottoposto a VAS è retorico: il percorso urbanistico deve essere partecipato in ogni momento, compreso quello in cui ti fa fare una sonora risata.

In realtà la VAS non è un'invenzione di Ceresoni: è un atto obbligatorio che deve essere redatto da tecnici abilitati e rappresenta un parere vincolante sulla Variante. Nella VAS vengono considerati tutti i fattori della Variante, consumo di suolo, consumi energetici, impatto sulla visuale ecc. e vi sono dei parametri precisi di valutazione, la cui esposizione occupa il 50% delle circa 400 pagine di noiosa lettura.

Nella VAS il problema dell'ombreggiatura portata dalle nuove altezze è trattato in maniera superficiale ed approssimativa, partendo dal titolo della sezione dedicata: TRA PAESAGGIO ELITARIO E PAESAGGIO DEMOCRATICO – LA SOGGETTIVITÀ DEL PAESAGGIO.

L'ennesima supercazzola tendente a dimostrare che ciò che può andar bene per l'albergatore può far incazzare il bagnino e viceversa. L'analisi dell'ombra è corredata da una suggestiva serie di slides con la proiezione delle ombre degli alberghi. Un esercizio di tecnologia che sarebbe stato ben completato da un calcolo matematico dell'ombra effettiva, mettendo in rapporto l'altezza dell'edificio con la tangente dell'altezza del Sole in gradi nelle varie ore della giornata. Una cosa da tecnici, insomma.


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Una delle slides con la simulazione grafica dell'ombreggiatura


Presentata in Commissione Consiliare nel mese di aprile, la VAS ha sostanzialmente ridotto la possibile altezza degli alberghi, lasciando la previsione di crescita fino a 26 metri per sedici edifici, oltre ai sei già esistenti (Senbhotel, Palace ecc.). A questo punto, a dimostrazione che le valutazioni dei tecnici per quanto fondate e scientifiche sono sempre oggetto di mediazione politica, la Giunta è intervenuta con un proprio emendamento, riducendo a soltanto sei il numero degli alberghi che possono essere sopraelevati fino a 26 metri. Un percorso tecnico - conoscitivo di ampia partecipazione, che ha superato tutti i test di compatibilità ambientale, alla fine è stato risolto da un colpo di penna del Sindaco.

Le tabelle dell'altezza degli alberghi le trovate qui (versione preliminare) e qui - qui - qui (versione definitiva pagina per pagina - sono tre pagine).


Potreste divertirvi a confrontare il prima e il dopo della VAS e scoprire cose interessanti. Tipo che l'Hotel Regina, l'unico albergo presente in spiaggia, è quattro centimetri più alto del consentito, forse gli daranno un colpo di pialla  per metterlo in regola. O che qualche albergo può crescere di mezzo metro e non di più, nella soffitta potranno essere alloggiati i nanetti da giardino che fanno una vitaccia. E (soprattutto) che l'Hotel Simona, l'albergo in condominio, potrà crescere di soli due piani dai sei iniziali, resta da vedere come il proprietario riuscirà a convincere gli altri condomini a fargli spazio.

In conclusione: la Variante approvata in questi giorni è una cosa seria, l'altezza degli alberghi è soltanto la parte più divertente, quindi adattissima per la Piaga di Velluto. Di prossima pubblicazione il resto della Variante, ma l'impressione che resta è quella che in Urbanistica in questo momento si può approvare di tutto e di più, tanto è tutto fermo al palo.